ASL Napoli 1 centro

L’ASL Napoli 1 – Centro amministra n. 6 Presidi ospedalieri (dei Pellegrini, S. Paolo, S.M. degli Incurabili, S. Giovanni Bosco, Ospedale del mare, S.M. Loreto Nuovo), n. 2 Stabilimenti Ospedalieri (Capilupi, P.S.I. di Barra), oltre a n. 10 distretti sanitari.

L’Azienda è erede di un’antica rete assistenziale che risale al vicereame spagnolo, fiorisce sotto la dinastia dei Borbone, e continua a crescere nell’Ottocento; alcuni ospedali sono ancora attivi e rappresentano tutt’oggi importanti presìdi della sanità cittadina, o ne costituiscono il prezioso lascito culturale.

Ospedale Gesù e Maria

L’Ospedale venne istituito nel 1863, su impulso del celebre prof. Ferdinando Palasciano, occupando l’area del convento domenicano del Gesù e Maria soppresso nel 1812. Il complesso, comprendente il convento e la chiesa era sorto nel 1580, e presto ampliato; la chiesa caratterizzata dalla facciata con due campanili fu progettata da Domenico Fontana. Il terremoto del 1980 ha gravemente danneggiato gli edifici, in parte ancora non accessibili.

Santa Maria del Popolo degli Incurabili

La storia del complesso comincia nel 1521, quando Maria Lorenza Longo fondò l’Ospedale degli Incurabili, inizialmente concepito per dare cura ai malati di sifilide (malattia per la quale allora non c’era guarigione), ma aperto a chiunque fosse povero e ammalato. Successivamente, alla struttura originaria furono annessi anche l’Orto Medico, la chiesa e il chiostro di Santa Maria delle Grazie a Caponapoli (affrescato alla fine del Cinquecento da Paul Brill), dove si trovava la prestigiosa scuola di ostetricia. Col tempo furono annessi anche il Complesso di Santa Maria della Consolazione, la chiesa di Santa Maria di Gerusalemme e il chiostro delle Trentatré. Parte dell’ospedale venne distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale, ma quello che rimane è sufficiente a testimoniarne la grandezza. Sono rilevanti la scala a doppia rampa che conduce alla meravigliosa farmacia storica, la Cappella Montalto, la Chiesa di Santa Maria del Popolo e la Chiesa di Santa Maria dei Bianchi; l’ex monastero delle Convertite ospita oggi il Museo delle Arti Sanitarie e di Storia della Medicina.

Ospedale San Gennaro dei Poveri

La storia dell’ospedale è strettamente intrecciata a quella della basilica che sorge al suo interno: San Gennaro fuori le mura. La chiesa del V secolo, caduta in rovina dopo la traslazione delle reliquie di San Gennaro a Benevento (817-832), fu restaurata nell’anno 872, per volontà del vescovo che la unì al monastero benedettino dei Santi Gennaro e Agrippino. Dopo un periodo di decadenza, il monastero venne riutilizzato dal cardinale Oliviero Carafa nel 1468 come ospedale per gli appestati. Ulteriormente ampliato dopo la peste del 1656 l’ospedale fu dotato anche di un ospizio dedicato ai Santi Pietro e Gennaro, le cui statue, opera di Cosimo Fanzago, si ammirano sulla facciata. Infine si ricorda un generoso sostegno del re Gioacchino Murat. Sul fondo del cortile, sulla verticale di un campanile a vela, si apre una scala a doppia rampa, che precede un vestibolo con affreschi cinquecenteschi di Agostino Tesauro, stemmi della città di Napoli, ed altre particolarità artistiche-architettoniche.

Ospedale dei Pellegrini

Il cavaliere di Malta Fabrizio Pignatelli tra il 1564 e il 1573 volle fondare un ospizio per accogliere i pellegrini con l’annessa chiesa di Santa Maria Mater Domini. Ma fu il suo erede il canonico Cesare Mariconda che nel 1579 avviò l’attività inizialmente a Sant’Arcangelo Baiano e poi nel convento di San Pietro ad Aram. L’ospedale è stato amministrato fino al 1968 dalla confraternita della santissima Trinità. Nel Settecento si raggiunse il massimo splendore. Un accrescimento fu possibile grazie ai 14 mila ducati donati da Ferdinando I di Borbone. Una nuova chiesa intitolata alla Trinità, proprio nel cortile dell’Ospedale, si deve a Luigi Vanvitelli, terminata dal figlio Carlo nel 1773. Sulle due rampe di scale all’ingresso sono posizionate le statue di San Gennaro e di San Filippo, opera di Angelo Viva, scultore napoletano formatosi nella bottega di Giuseppe Sanmartino.

Ospedale SS. Annunziata

L’Ospedale fu costruito nel 1304 per volere di Nicolò e Jacopo Scondito; la regina Sancia di Majorca, moglie di Roberto d’Angiò, volendo ampliare la costruzione aggiungendovi la chiesa e l’ospedale, ottenne dai fratelli il diritto di patronato sull’intero complesso nel 1343. Sulla parete esterna fece praticare un passaggio dotato di una ruota in legno e girevole, conosciuta come “rota dei gittatelli” che serviva per accogliere i neonati affidati segretamente all’ospedale, fino alla sua abolizione nel 1875. Gli “esposti” erano assistiti nel complesso, ingrandito per volontà di Giovanna II nel 1433, che comprendeva una chiesa, un ospedale, un convento, un orfanotrofio e un ritrovo per le ragazze senza dote. La chiesa fu ricostruita dopo un incendio nel 1757 su progetto di Luigi Vanvitelli. Oggi si possono ammirare gli ambienti cinquecenteschi: la cappella dei Carafa -a pianta circolare con pavimento e pareti rivestiti in marmi intarsiati agli inizi del Seicento-, la cappella del Tesoro e la Sagrestia.

Dove siamo

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Ospedale Pellegrini
Via Portamedina alla Pignasecca, 41

Ospedale Gesù e Maria
Via Domenico Cotugno, 3, 80135 Napoli

Ospedale San Gennaro dei Poveri
Via S. Gennaro dei Poveri, 25, 80136 Napoli

Ospedale Santissima Annunziata
Via Egiziaca a Forcella, 18, 80139 Napoli